"GEO-ARCHEO-LOGICA".
Dopo il Sinis, ecco, documentato
il Medio Campidano di Barumini & C.!
I Suoi Fossili? Decine, decine e decine di nuraghi massacrati e sepolti da un Mare di Fango.
Con un drone Ettore Tronci fa conoscere un colossale patrimonio archeologico
ignorato, trascurato e nascosto. Fino a quando?
Grazie al Cielo stiamo finalmente capendola la vera, strana, straziante storia della Sardegna Nuragica.
E sì: grazie al Cielo del Sinis, Francesco Cubeddu con il suo paramotore, anni fa, ci ha svelato le decine e decine di nuraghi appena intuibili, sepolti come sono sotto colline di fango (vedi in Atlantikà, in www.colonnedercole.it...) .
E ora, grazie al Cielo del Campidano e al drone di Ettore Tronci che lo ha percorso in lungo e in largo, ecco che riappaiono le immagini di una cinquantina di altri complessi megalitici squartati e seppelliti vivi da qualcosa di veramente terribile che non può essere collegato di certo al vento e ai suoi depositi eolici (come mi ha giurato contro gran parte della Geologia Sarda, e come continua e continuerà a fare per qualche altro anno ancora).
Via col Vento? Possibile?
E che vento era per riuscire a squinternare torri così?
Eppure proprio questo ha sostenuto – in un convegno della Società Geografica Italiana dedicato a Le Colonne d’Ercole, un’inchiesta, il mio libro – il professor Scanu dell’Università di Sassari, che si dava l’aria di parlare a nome dei suoi colleghi dell’Isola: «Io ne ho visti tantissimi di nuraghi che sono coperti di fango, di vegetazione, laddove sicuramente non è arrivata nessuna onda violenta, nessuno tsunami, nessun evento particolare, solamente un po’ il tempo, un po’ l’incuria del tempo, come si dice, la vegetazione, il vento…».
Niente di strano: è soltanto supponenza, questa… Nonostante il tono saputello, non ne sapeva nulla di tsunami il professor Scanu. Ignorava – ma escludeva a priori – che secondo le parole di Platone per l’Isola di Atlante, secondo le mie ricerche sul campo e secondo lo sguardo largo ed esperto del geologo del Cnr Mario Tozzi, proprio una Schiaffo del Mare potrebbe aver provocato la fine dell’Età Nuragica, datata al XII secolo a.C. anche dal grande Giovanni Lilliu.
Le fonti d’Oriente – su cui si basa l’intera nostra ipotesi di ricerca e le nostre verifiche – ci parlano di uno Schiaffo di Poseidone, Dio Mare.
Che fare?
Credere a Platone e Omero oppure a Scanu & C.?
Affidiamo alla documentazione che presentiamo in questo sito – integrata con quella già resa pubblica in www.colonnedercole.it – e ai ragionamenti che ne nasceranno da oggi in poi, l’ardua risposta.
Via col Vento?
Ma bairindi…
Ps. Personalmente, comunque – dovendo scegliere – continuo a fidarmi più di Platone e Omero
Invito la nuova generazione di archeologi sardi - che dovranno gestire i tesori di quest'Isola - a fare lo stesso.
Meglio un dubbio in più che un dubbio in meno. Lo giuro...
Salve a tutti mi chiamo Antonio Tronci ma qui, a Tuili e in Marmilla, tutti mi conoscono come Ettore. Non sono un esperto in archeologia, ma semplicemente un appassionato: l'amore per la mia terra, la passione per l'archeologia e le stranezze della vita mi hanno condotto per caso ad incontrare - in occasione di una sua visita al nuraghe "Bruncu sa Figu" sepolto nelle campagne di Pauli Arbarei, in Marmilla - Sergio Frau di cui già conoscevo il libro ("le Colonne d'Ercole. Un’inchiesta").
Da quel primo incontro è nata da subito una stima reciproca ed una amicizia. E anche un frenetico esplorare assieme i siti nel Medio Campidano, siti che io avevo già visitato e che amici mano a mano mi avevano segnalato. Un nuraghe tira l'altro...
Così Sergio - vista la mia passione e la mia conoscenza capillare del territorio - mi propose inizialmente di valutare la possibilità di effettuare dei rilievi fotografici mediante una piccolo pallone aerostatico su cui montare una fotocamera per rilevare i siti che visitavamo.
Dopo varie valutazioni sul metodo e sugli strumenti da utilizzare, decidemmo di optare per l'acquisto di un piccolo drone per verificare se, nel Medio Campidano, ci fossero tracce di quella grande onda di cui parlava nel suo libro.
Fu un azzardo, con tante sorprese e qualche sconfitta: prima di riuscire a padroneggiare positivamente il nuovo strumento di lavoro ci vollero tante ore di prove di volo.
La caparbietà del buon sardo mi ha aiutato a non demordere e sono arrivate le prime soddisfazioni, in un crescendo di stupore per le immagini che le nostre campagne restituivano, nell’afrore delle ore di punta di agosto: ero convinto, all'inizio, che il sole alto restituisse maggiori dettagli; mentre sono le prime e le ultime ore del giorno che, con le ombre che proiettano, danno la dimensione dell'altezza, come in un planivolumetrico.
Rientrato a casa, dopo le mie ricognizioni, non vedevo l'ora di scaricare il contenuto della mia GO PRO, per verificare l'entità del sito, e ogni volta mi stupivo delle meraviglie appena "catturate". Ed è stato un piacere grande: condividevo subito, con gli amici appassionati, la qualità di quanto ripreso in quel determinato luogo, nonostante tutte le difficoltà affrontate per raggiungerlo, per via del grano che, spesso, cresceva rasente ai conci delle torri.
In due anni di visite nelle colline della nostra zona, consultando varie mappe e interrogando persone anziane ed amici, i nuraghi visitati sono diventati una settantina.
Ora, qui, potrete ammirarne la maggior parte, zoomando su ogni particolare che le foto regalano.
C'è sempre un'auto bianca nelle immagini: è la mia - la nostra "unità di misura" - che con i suoi quattro metri e trenta permette a chiunque di decifrare le dimensioni dei colossi, che la Sardegna ancora nasconde nelle piane dove il mare, impazzito, può aver colpito.
Altri ne pubblicheremo.
Un nuraghe tira l'altro...
Dopo il Sinis, ecco, documentato
il Medio Campidano di Barumini & C.!
I Suoi Fossili? Decine, decine e decine di nuraghi massacrati e sepolti da un Mare di Fango.
«Aveva una pianura che si dice fosse la più bella e la più fertile di tutte le pianure». Cosa accadde? Come avvenne? Fu davvero uno Schiaffo di Poseidone a spegnere le luci dell’Età Nuragica? Iniziò allora, così, la Dark Age, l’Età Buia del Mediterraneo?
Quante altre Barumini nasconde la Sardegna...
Sicuramente testate come Le Monde e The Guardian hanno fatto la loro parte, scatenando un effetto eco non indifferente, ma argomenti come Isola di Atlante e Tsunami non fanno che stuzzicare la curiosità un po’ ovunque. Quindi già dai titoli, quasi sempre si trovano sia l'uno che l'altro elemento.